Sulle tracce del film su Lupin III di Mamoru Oshii


Avviso: sul nuovo sito web di Terre Illustrate è iniziata una nuova serie di articoli storici e di analisi dedicati alle opere di Lupin III dirette da Hayao Miyazaki. Qui trovate la prima parte: https://terreillustrate.it/posts/01-lupin-di-miyazaki-part1/

Lupin III: Il Castello di Cagliostro, oggi considerato il film più influente e famoso della saga di Lupin III, non fu un successo immediato. Il risultato al botteghino non bissò l'entusiasmo che ci fu per il precedente Lupin III: La Pietra della Saggezza e per vedere un nuovo film su Lupin III si dovrà attendere il 1984, anno di inizio produzione di un nuovo film per il cinema da affiancare a Lupin III Part 3, la serie in giacca rosa che aveva appena iniziato la trasmissione in TV. Come la maggior parte dei fan sanno, il prodotto finale di quel progetto sarà Lupin III: La Leggenda dell'Oro di Babilonia, film del 1985 diretto da Seijun SuzukiShigetsugu Yoshida che rappresenta la prima e ultima incursione al cinema della giacca rosa. Molti di meno sono invece i fan a conoscenza dell'originale progetto dietro questo film, un progetto che prevedeva atmosfere alienanti, un plot surreale e uno staff completamente diverso: il Lupin III di Mamoru Oshii (regista di Ghost in the Shell, Patlabor, e l'Uovo dell'Angelo).

Un progetto tanto leggendario tra i fan da essere stato menzionato in Genshiken (Otaku Club il titolo internazionale), una serie piena zeppa di riferimenti alla cultura degli anime e manga giapponesi

Complice il successo di Nausicaä della Valle del Vento uscito proprio quell'anno, l'idea iniziale dei produttori di TMS fu di rivolgersi nuovamente ad Hayao Miyazaki per realizzare il terzo lungometraggio di Lupin III. Il regista però, ormai impegnato nei suoi progetti personali e non più interessato a lavorare sul personaggio, declinò l'offerta e spinse affinché il lavoro venisse affidato a Mamoru Oshii, un autore che proprio in quegli anni stava iniziando a farsi un nome nell'ambiente. Oltre alla raccomandazione di Miyazaki, a convincere TMS fu il lavoro svolto da Oshii sulla serie Urusei Yatsura (Lamù) di cui aveva diretto il primo centinaio di episodi, prova della sua affinità con la direzione che la produzione aveva in mente per Lupin III. Con grande entusiasmo Oshii iniziò a lavorare al progetto e a mettere su il team che ci avrebbe lavorato con lui. Tra le persone che lo componevano vi erano Kazunori Itō alla sceneggiatura, con cui Oshii lavorerà a diversi suoi film (tra cui Patlabor e Ghost in the Shell) e Yoshitaka Amano alla direzione artistica, illustratore che diverrà famoso per il suo lavoro come character designer per la saga di Final Fantasy. Lo staff di animatori avrebbe invece potuto contare su nomi del calibro di Hideaki Anno, il futuro regista di Neon Genesis EvangelionYoshinori Kanada, Hiroyuki Kitakubo e Koji Morimoto.

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Approcciandosi al progetto, Oshii tenne in grande considerazione il lavoro concettuale fatto da Miyazaki nel Castello di Cagliostro e si ritrovò anche lui a riflettere su Lupin in relazione al tempo che passa e al suo ruolo in un presente che non gli appartiene quanto quello in cui Monkey Punch lo aveva concepito. Oshii decise di portare all'estremo questo concetto e nel suo proposal tracciò l'idea di un Lupin depresso, senza più nulla al mondo che gli interessi rubare e senza quindi più uno scopo nella vita. È pensando a questa sorta di "crisi di mezz'età" che scherzosamente disegnò un Lupin con i primi segni di calvizie per il numero della rivista ANIMAGE in cui il progetto fu presentato. Assieme a questo disegno e ad alcune immagine preliminari apparve anche la tagline del film: "Alla fine del secolo rubò il Tempo".

Concept art di Yoshitaka Amano per il Fossile dell'Angelo

Il film si sarebbe dovuto aprire con la costruzione di una grande torre al centro di Tokyo e il suicidio del suo architetto una volta completata. L'intenzione di Oshii era di tracciare un parallelo con la Torre di Babele e di farvi ruotare attorno la storia di una ragazza, nipote dell'architetto, accusata di un omicidio commesso all'interno della torre stessa. Il tesoro da rubare di questo film sarebbe dovuto essere il fossile di un angelo, un reperto archeologico leggendario trovato anni prima in Africa e custodito nella torre. Oshii progettava un film senza protagonista: Lupin sarebbe infatti apparso, dopo una scena iniziale, solamente nel finale in una scena in cui, scalata la torre, si sarebbe trovato faccia a faccia con il fossile rivelatosi in realtà una bomba atomica. In contemporanea alla scoperta di Fujiko della reale natura della ragazza, un angelo che si diverte a ingannare e uccidere gli uomini, il film si sarebbe concluso con la scena della distruzione di Tokyo per mano della bomba atomica attivata inavvertitamente dalle azioni del ladro e la realizzazione, per i personaggi e lo spettatore, che si tratta tutto di una finzione e che Lupin non esiste.


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L'errore dei produttori fu di aver capito tardi di non avere assunto l'Oshii che aveva diretto la serie TV di Lamù, ma il regista che aveva appena trovato la sua voce realizzando Beautiful Dreamer (1984). La produzione venne ovviamente arrestata quando la TMS realizzò che un film del genere sarebbe stato un rischio enorme per l'intero franchise, quasi una pietra tombale sul personaggio di Lupin III (il film aveva addirittura come nome preliminare "Lupin III The Complete Work"). Il team venne quindi smantellato assieme a tutti i concept del film, o quasi. Il lavoro di Mamoru Oshii non arrivò neanche alla fase di script e per questo le informazioni che abbiamo sulla trama sono così poche e frammentarie; ma solo perché non è mai stato realizzato non vuol dire che questo film non esista. Un po' come il Dune di Jodorowsky, le idee e i concept del Lupin III di Oshii hanno continuato a vivere in altri film, suoi e altrui. Se si sa dove guardare e cosa cercare, è addirittura possibile ricostruire nella propria mente un'impressione lontana di questo film mai avvenuto, una visione inafferrabile da una linea temporale alternativa.

Lupin III Oro di Babilonia
Lupin III: La Leggenda dell'Oro di Babilonia (1985)

Il primo film a cui rivolgere lo sguardo non può che essere Lupin III: La Leggenda dell'Oro di Babilonia uscito il 13 Luglio 1985. Per rimpiazzare in fretta il team appena sciolto, TMS decise di affidare il progetto direttamente allo staff che stava lavorando a Lupin III Part 3 e che si ritrovò a dover realizzare un film in pochissimo tempo. Il risultato fu nettamente meno ambizioso e dai toni diametralmente opposti, ma alcuni elementi del progetto di Oshii riuscirono comunque a infiltrarvisi. Con due registi, due sceneggiatori,  un direttore dell'animazione con grande peso decisionale e una produzione di cui si hanno poche informazioni, è difficile effettivamente capire a chi o a cosa attribuire la scelta di mantenere l'elemento della Torre di Babele. Quella di questo film è però l'autentica Torre di Babele, non un'imitazione costruita in città, e si trova seppellita in Mesopotamia. La leggenda presentata nel film suggerisce che sia stata una divinità a nasconderla e nel finale viene addirittura rivelato essere un manufatto di origine aliena.

Tenshi no Tamago Uovo dell'Angelo Mamoru Oshii
L'Uovo dell'Angelo (1985)

Nel frattempo Mamoru Oshii e Yoshitaka Amano decidono di dirottare la loro collaborazione su qualcos'altro: un lungometraggio per il mercato home video (OAV) intitolato Tenshi no Tamago ("L'Uovo dell'Angelo") e uscito il 15 Dicembre 1985. In questo incubo metafisico ed ermetico di 70 minuti sono confluite diverse idee e suggestioni del precedente progetto, come la piccola protagonista dai capelli bianchi dal design molto simile a quella apparsa nei bozzetti preparatori di Amano per Lupin. Anche lei vive sola in un grande edificio e, anche se non c'è richiamo esplicito alla Torre di Babele, i riferimenti alla Bibbia e alla religione cristiana invadono tutto il film. Infine, un fossile è centrale anche qui, anche se della parola "angelo" non viene mai fatta menzione all'infuori del titolo del film stesso. Questi sono i non pochi punti di contatto oggettivi con il film su Lupin, ma Tenshi no Tamago è un'opera così enigmatica da lasciare abbastanza spazio all'immaginazione per provare a trovarne di altri, soggettivi, e costruirsi così un'idea di quali tematiche o di quali altri punti del plot sarebbero potuti apparire nel Lupin di Oshii. 

Kerberos Saga Stray DogLamù Beautiful Dreamer
Le locandine di Stray Dog (1991) e Beautiful Dreamer (1984)

Rimanendo su questo piano ipotetico e continuando a guardare alle tematiche a cui Oshii si è dedicato per tutta la sua carriera, non è difficile individuare altri film che potrebbero essere considerati dei lontani parenti del suo Lupin mai realizzato. The Red Spectacles (1987) e Stray Dog (1991), primi due film live-action del regista ed entrambi parte della "Kerberos Saga" da lui creata, hanno entrambi dei protagonisti in una crisi d'identità dovuta a un mondo che non è più il loro. Il protagonista di Stray Dog in particolare vaga depresso e senza meta alla ricerca di qualcosa che dia nuovamente uno scopo alla sua esistenza. È invece nel suo film più famoso, Ghost in the Shell (1995), che Oshii torna a mettere in discussione la realtà: in un futuro in cui è possibile accedere ai ricordi e manipolarli, il Maggiore Kusanagi inizia infatti a domandarsi quanto della sua esistenza sia reale e quanto sia una finzione scritta da qualcun altro. Nel suo ultimo film di Lamù, Beautiful Dreamer (1984), realtà e sogno si scambiano di posto e la serie originale viene decostruita mettendone a nudo i meccanismi narrativi.

Patlabor The Movie
Patlabor: The Movie (1989)

In preparazione del film su Lupin, Oshii ha dichiarato di aver studiato a fondo la storia recente e l'architettura di Tokyo per poterla rappresentare al meglio. Dalle riflessioni nate da questi studi nascono i due film della serie di Patlabor da lui diretti e che racchiudono i sentimenti ambivalenti che Oshii provava nei confronti di questa città a cui era molto legato. Il primo, Patlabor: The Movie (1989), è l'opera di Oshii che assieme a Tenshi no Tamago è stata maggiormente influenzata dalle idee scartate per il suo Lupin. Il film inizia infatti con il suicidio di uno scienziato, Eiichi Hoba, che stava lavorando al progetto Babylon per il rinnovo della città di Tokyo. Ossessionato dai riferimenti biblici legati al progetto, Hoba mette in moto un piano per distruggere la città e lascia dietro di sé alcune tracce per comprendere le sue motivazioni.

Patlabor 2: The Movie (1994)

Il perno tematico del film è la reale bolla economica che stava travolgendo Tokyo negli anni '80 e che spingeva la città a espandersi e ricostruirsi sempre più grande con il rischio di divenire una città senza passato. I sentimenti di Oshii per la città si fanno ancora più radicali in Patlabor 2: The Movie (1994) in cui un terrorista in cerca di vendetta contro la società giapponese tenta di distruggere Tokyo, distruzione che sarebbe effettivamente dovuta avvenire nel finale di Lupin.

Lupin III Monkey Punch Osamu Dezaki
Lupin III: Bye Bye Liberty! (1989)

Allontanandoci da Mamoru Oshii, il 1989 è anche l'anno del primo special TV di Lupin III: Bye Bye Liberty!. Diretto da Osamu Dezaki, il film inizia con un Lupin depresso e pronto al ritiro a causa del crescente settore informatico che ha permesso di creare un archivio digitale con tutte le informazioni su di lui a disposizione di tutta la polizia mondiale. Ma per un film profondamente intriso delle idee di Oshii bisognerà aspettare il 2008, anno di usciti di Lupin III: Green vs Red, OAV diretto da Shigeyuki Miya a celebrazione dei 40 anni dalla nascita del ladro di Monkey Punch. Nei suoi appena 80 minuti il film mette in discussione l'identità univoca di Lupin III e il suo ruolo in un Giappone in costante cambiamento. Esattamente come nel pitch originale di Oshii, il "vero" Lupin (sempre che così possa essere definito) si muove per lo più nell'ombra e il tesoro da rubare, nascosto sulla cima di un grattacielo di Tokyo, si rivelerà essere un nuovo tipo di bomba nucleare.

Lupin Green vs Red Rosso contro Verde
Lupin III: Green vs Red (2008)

009 RE: Cyborg
(2012) è forse il caso più eclatante di derivazione dal Lupin di Oshii. Il revival di Cyborg 009, storico manga di Shotaro Ishinomori, era stato inizialmente affidato allo stesso Oshii che per l'occasione decise di rispolverare le sue idee per il ladro di Monkey Punch. La sua sceneggiatura prevedeva un setting contemporaneo e la morte per vecchiaia di quasi tutti i membri della squadra tranne 001, 003 e 009. 001 e 003 avrebbero dovuto essere drasticamente diversi, il primo trasformato in un cane e la seconda invecchiata di 40 anni, mentre 009 sarebbe rimasto uguale, intrappolato senza memorie in un corpo per sempre giovane. Oshii vedeva questi personaggi come dei relitti della Guerra Fredda costretti a esistere in un'epoca che non è più la loro, una visione non troppo diversa da quella che aveva di Lupin III.

Shotaro Ishinomori Kenji Kamiyama
009 RE: Cyborg (2012)

Ancora una volta le idee di Oshii sono state considerate un azzardo eccessivo e il progetto è passato in mano a un suo allievo, Kenji Kamiyama, che ha provato a rimanere fedele a quelle idee eliminandone gli aspetti più controversi come i cambiamenti apportati alla squadra. Il risultato è un film che fa continuamente il verso a Oshii e che contiene tante idee riconducibili direttamente al suo Lupin come la presenza di un fossile di angelo, l'esplosione di una bomba nucleare (questa volta a Dubai), la discussione di temi teologici in chiave antropologica e un finale lasciato completamente all'interpretazione dello spettatore. 

Lupin III The Complete Work non si concretizzerà mai e probabilmente è meglio così: sia Lupin III che Mamoru Oshii hanno voltato pagina da tempo e proseguito la loro carriera senza rimanerne ancorati e tornare adesso a metter mano su un lavoro concepito quasi 35 anni fa non avrebbe più senso. Tanto più che Lupin III è nel pieno di una fase di rinascita in cui i progetti interessanti non mancano mentre Mamoru Oshii si appresta a tornare nel mondo dell'animazione con una serie TV e un lungometraggio. Per quelli che invece non riescono a smettere di desiderare quel film che non c'è mai stato esiste sempre la possibilità di ricostruirlo nella propria testa, magari partendo proprio dai film e dagli elementi suggeriti in questo articolo.

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