Lupin III - Il Castello di Cagliostro, il debutto di Miyazaki al cinema e la nascita del Lupin romantico


Avviso: sul nuovo sito web di Terre Illustrate è iniziata una nuova serie di articoli storici e di analisi dedicati alle opere di Lupin III dirette da Hayao Miyazaki. Qui trovate la prima parte: https://terreillustrate.it/posts/01-lupin-di-miyazaki-part1/
 
Lupin III - Il Castello di Cagliostro è sicuramente il più famoso lungometraggio dedicato al ladro nato dalla matita di Monkey Punch. Anomalo e incompreso all'uscita, negli anni ha acquisito lo status di film di culto grazie al successo del suo regista, un giovane Hayao Miyazaki, qui al suo esordio come regista per il cinema, oltre ad aver dettato la linea per tutte le successive incarnazioni del personaggio.


In seguito a un colpo ai danni di un casinò di Monaco, Lupin e la sua banda entrano in possesso di una notevole quantità di banconote false d'incredibile fattura. Decisi a svelarne il segreto dietro la produzione, Lupin e Jigen si dirigono verso Cagliostro, piccola nazione conosciuta nel sottobosco criminale come "il buco nero dei falsificatori di denaro", dove le loro avventure si incroceranno con Clarisse, una giovane fanciulla entrata nelle mira del crudele Conte di Cagliostro che vuole sposarla contro la sua volontà.

Hayao Miyazaki e Yasuo Ōtsuka
Dopo l'incredibile successo del primo lungometraggio, Lupin III - La Pietra della Saggezza, e delle serie televisive, TMS era intenzionata a batter il ferro finché caldo e chiese a Yasuo Ōtsuka, character designer, direttore dell'animazione e tuttofare dietro la prima storica serie in giacca verde, di assumere il ruolo di regista per un nuovo progetto cinematografico su Lupin III. Ma quest'ultimo suggerì per il ruolo uno dei suoi allievi, Hayao Miyazaki, già regista di molti degli episodi di Lupin III Part 1, rimanendo al suo fianco come direttore dell'animazione e character designer. Quel che i due riuscirono a mettere in piedi fu un autentico miracolo: a causa della pretesa di TMS di uscire a un solo anno di distanza dal predecessore, la produzione di questo film durò appena 6 mesi, di cui solo 4 impiegati per l'animazione. Un autentico tour de force insospettabile guardando la riuscita finale dell'opera.

Illustrazione di Yasuo Ōtsuka
Così, il 15 Dicembre 1979, esce Lupin III - Il Castello di Cagliostro, il più celebre e citato film su Lupin III, nonché il primo film di Hayao Miyazaki, 6 anni prima della fondazione dello Studio Ghibli. Ma al suo arrivo nelle sale il film fu un flop, incassando solo 600 milioni di Yen a fronte di un budget di 500 milioni. Paradossalmente, a decretare l'insuccesso della pellicola fu proprio la poetica di Miyazaki, l'uomo che al giorno d'oggi rappresenta la figura più famosa e apprezzata dell'animazione giapponese, che confezionò un'avventura di Lupin III completamente agli antipodi rispetto alle aspettative di un pubblico abituato alle precedenti incarnazioni del personaggio. Allontanandosi drasticamente dal fumetto di Monkey Punch, Miyazaki tornò alla fonte originale, le opere di Maurice Leblanc, da cui riprese le figure del Conte di Cagliostro e di Clarisse (seppur con moltissimi rimaneggiamenti), e confezionò un'avventura dai toni quasi fiabeschi, che vede Lupin nei panni di un improbabile cavaliere dedito a salvare la principessa rinchiusa nella torre più alta del castello.

Il castello da "Le Roi et l'Oiseau"
Il castello di Cagliostro
Lontana dalle tipiche ambientazioni mondane e appariscenti del franchise, Cagliostro è una fittizia nazione mitteleuropea circondata da stupendi paesaggi bucolici la cui magia è catturata dai bellissimi fondali del film, tutti dipinti a mano da Miyazaki stesso e ispirati alla documentazione raccolta nei dintorni della Svizzera assieme a Takahata utilizzata anche per Heidi, serie a cui lavorò proprio sotto la direzione di quest'ultimo e dalle cui ambientazioni questo film è piuttosto reminescente. La genesi del castello del titolo è invece profondamente legata al film d'animazione francese "Le Roi et L'Oiseau", di cui Miyazaki e Ōtsuka erano innamorati e le cui influenze permeano tutto il film. Le scene citate sono tantissime, ma il film fu usato soprattutto come materiale di studio per capire come dare una tangibile verosimiglianza al Castello di Cagliostro con tutte le sue stanze, torri, segrete e trabocchetti.

Lupin III The Third Il Castello di Cagliostro Hayao Miyazaki

Nonostante tutti questi elementi concorrano in larga parte a creare la forte identità di questo film, Il Castello di Cagliostro non è solo romanticismo e cavalleria, ma è anche, e forse soprattutto, un magnifico film d'avventura che combina azione e comicità slapstick come solo l'animazione sa fare. Tutta la frenesia legata alle tempistiche di produzione sembra essersi riversata nel film stesso, che in soli 100 minuti incorpora un numero incalcolabile di scene e tematiche senza sembrare mai affrettato, tra cui alcune delle scene d'azione più belle del cinema d'animazione di sempre. La scelta di lavorare direttamente sugli storyboard, saltando quindi la stesura di una sceneggiatura, si riflette nel modo con cui Miyazaki concepisce ogni momento del film. Ogni scena è ricca di tanti piccoli dettagli visivi in movimento che permeano di vita ciascun istante, dicendo tanto dei personaggi, delle loro relazioni e degli ambienti in cui si muovono senza dover "dire" nulla. A brillare è soprattutto la parte action del film, che si compone d'incredibili scene d'azione particolarmente articolate e divertenti, sempre animate con un senso del movimento travolgente. Parlando di quest'argomento, impossibile non citare l'inseguimento a inizio film avente per protagonista la Fiat 500. L'automobile, ispirata all'autentica Fiat 500 di Yasuo Ōtsuka, era già apparsa in diversi episodi della prima serie animata, ma è in questo film, e soprattutto con questo inseguimento, che raggiunge lo status di icona. La scena, il cui Key Animator fu Kazuhide Tomonaga (artista che ha occupato recentemente la posizione di regista generale di Lupin III Part IV e Lupin III Part 5), è divenuta anch'essa iconica per la sua incredibile spettacolarità adrenalinica, al punto da far nascere la leggenda che vuole Steven Spielberg alzarsi in piedi per applaudirla durante una proiezione del film (mai confermata né smentita).

Lupin III The Third Il Castello di Cagliostro Hayao Miyazaki

L'elemento che fece storcere il naso ai fan del ladro giapponese, e che fa storcere il naso tutt'oggi, è il personaggio di Lupin III stesso, profondamente cambiato rispetto alle sue precedenti apparizioni. Più eroico e meno anti-eroe, è qui che per la prima volta è possibile descriverlo effettivamente come "Gentiluomo", etichetta che gli rimarrà per sempre. Il Lupin di Miyazaki non nasce dal nulla, ma è frutto di una riflessione nata tornando a lavorare su un personaggio su cui aveva già lavorato 7 anni prima. Il Lupin III degli esordi, quello del manga di Monkey Punch che la prima serie animata cercò di portare in televisione, era espressione della rivoluzione culturale avvenuta alla fine degli anni '60. Per Miyazaki, Lupin III era figlio di un'epoca che nel 1979, anno del film, aveva esaurito il suo slancio e non esisteva più. Cosa rimaneva quindi di Lupin III?

Lupin III The Third Il Castello di Cagliostro Hayao Miyazaki

Nel film, le rovine hanno una figura centrale in quanto veicolo di riflessione sul passato. Quel che Miyazaki dona a Lupin nel corso delle vicende è proprio una coscienza storica, una consapevolezza del tempo che scorre e di ciò che ci lasciamo alle spalle. È in visita a delle rovine all'inizio del film che Lupin rievoca il sé stesso del passato, quel sé stesso in cui non si rivede più e che non ha paura di giudicare "un idiota". Dietro la malinconia che ricopre tutto il film scorgiamo un Lupin profondamente più umano che relega a un errore di gioventù il sé stesso amante dei piaceri della vita, avido di preziosi e tesori, donnaiolo e sfacciato. In questo film l'appariscente Mercedes Benz SSK ha fatto posto a una più umile Fiat 500 e la vita agiata e sfarzosa ha fatto posto al nomadismo, al campeggio, al ramen istantaneo. Questo Lupin è un uomo che ama l'avventura, che ci si getta a capofitto senza aver bisogno di riflettere e senza aver bisogno di un guadagno personale. Un uomo che decide di rischiare la vita per ricambiare una singola gentilezza, ma anche, in fondo, per dimostrare un po' a sé stesso di poter cambiare, di essere cambiato. Ma soprattutto, il Lupin di Miyazaki, spogliato della sua irruenza giovanile e invecchiato di 10 anni, è un uomo che è giunto alla conclusione che la ricchezza non risiede nel denaro o in gioielli preziosi, ma nelle esperienze che viviamo e nei ricordi di queste esperienze. Esattamente come l'inestimabile tesoro che appare alla fine del film e come il Fire Treasure del bellissimo theme principale del film composto da Yuji Ohno.

Lupin III The Third Il Castello di Cagliostro Hayao Miyazaki

Spesso sorvolato dalle persone quando si parla delle opere maggiori del maestro, Lupin III - Il Castello di Cagliostro contiene tantissimi degli elementi fondamentali della visione di Hayao Miyazaki e che torneranno nella maggior parte dei suoi film. La trama legata al denaro falso, una versione espansa del plot dell'episodio 10 di Lupin III Part 1 diretto dallo stesso Miyazaki, contiene già tutta l'avversione del regista per l'avidità umana, sentimento corruttore che è solo causa di tragedie e disastri. Il particolare girocottero del Conte testimonia in un solo colpo la passione di Miyazaki per l'aviazione, per il volo e per i veicoli del passato. Quest'ultimi popolano tutto il film tra battelli, aeroplani e automobili, sempre basati con estrema cura su veicoli reali (Ōtsuka era solito ripetere che non esistono cose come "le automobili", ma esistono "le Porche 12S o le Fiat 500"), che fanno buona compagnia a tutto l'armamentario che si rifà alla prima e alla seconda guerra mondiale. C'è poi l'ammirazione per le figure femminili forti, qui trasfigurato in una straordinaria Fujiko, indipendente e scatenata seppur privata di tutto l'elemento erotico che era sempre stato la base del personaggio. Anche Clarisse, pur nascendo come innocente damsel in distress, dimostra più volte nel corso del film una forza d'animo e un coraggio degni di nota.

Lupin III The Third Il Castello di Cagliostro Hayao Miyazaki

Paradossalmente, donandogli una coscienza temporale, Miyazaki ha reso Lupin un personaggio senza tempo, immortale. Il film, divenuto un cult negli anni a seguire, è il più citato all'interno del franchise e ha posto le basi per quello che Lupin è oggi. Il Castello di Cagliostro ha infatti imposto tanti di quegli elementi che sono diventati poi lo standard dello storie di Lupin III, oltre ad aver dato sostanza ad altri che fino a quel momento non erano mai stati messi in scena a dovere. Mi riferisco all'espediente delle nazioni fittizie (elemento già rintracciabile in alcune storie del manga e della prima serie), alla Fiat 500 come parte stessa del mito, alla figura di un comprimario femminile che di volta in volta Lupin si ritrova ad aiutare o soccorrere, ai tantissimi gadget alla James Bond (anche questi ripresi dal manga), al "Ladro Gentiluomo" e l'amore per l'avventura, il rischio e l'adrenalina di Lupin, mai così fini a sé stessi come in questo film. Molti, nel romanticismo e nella cavalleria di quest'opera, non riescono a rivedere un vero "film di Lupin III", seppur il concetto stesso dietro Lupin si sia sempre piegato dietro al tempo e alla visione dei singoli artisti. Non è sicuramente il Lupin III di Monkey Punch, il quale ha apprezzato il film nonostante ne abbia riconosciuto l'enorme distanza con la sua idea del personaggio, e non è neanche il Lupin che abbiamo imparato a conoscere con le prime serie animate, ma nella mia visione del personaggio Il Castello di Cagliostro rimane un grande film su Lupin III perché ci ha regalato una versione fantastica di questi 5 personaggi. L'amicizia e la sinergia tra Lupin e Jigen non è mai stata così perfetta, Goemon riesce a lasciare il segno anche nel poco tempo che appare in scena*, mentre la mimetica calza veramente a pennello sulla combattiva Fujiko. Ma il più di tutti a stupire è Zenigata, unico everyman del gruppo, con cui Miyazaki sembra non aver potuto far altro che empatizzare, decidendo di restituirgli una tridimensionalità e dignità persa da tempo e regalandogli un bellissimo riscatto alla fine del film, in barba alla burocrazia opprimente e corrotta. E poco importa se nel finale del film Lupin sembra vacillare, quasi in procinto di mollare tutto per sistemarsi con Clarisse, perché alla fine torna comunque a incarnare quell'ideale di libertà che lo rende da sempre il nostro Lupin III.

Lupin III The Third Il Castello di Cagliostro Hayao Miyazaki

Recuperando il DVD o Blu-Ray del film da questo link di Amazon potrete sostenere il blog senza spendere un euro in più rispetto al prezzo che il sito già propone.

Gli altri approfondimenti su Lupin III.

Terre Illustrate è anche su Facebook e Twitter.

*Vi siete mai accorti che all'inizio del film è presente anche Goemon? Il personaggio appare di sfuggita sul retro della Fiat 500, è stato sicuramente lui a tagliare in due le macchine delle guardie del casinò e deve essersi separato dal gruppo subito dopo la decisione di Lupin di dirigersi a Cagliostro. Probabilmente Miyazaki aveva in mente qualche scena in più per Goemon all'inizio del film, ma la mancanza di tempo ha portato a tagliare quasi completamente la sua presenza.

Lupin III Goemon The Third Il Castello di Cagliostro Hayao Miyazaki
È proprio lì, sul sedile posteriore della 500!

Commenti