La Nuova Isola del Tesoro, da dove tutto è iniziato


Articolo pubblico in origine il 27 Agosto 2018 sul portale C4 Comic

Cade il prossimo 3 Novembre il 90° anniversario dalla nascita di Osamu Tezuka, l’uomo la cui importanza e vastità della produzione sono valse l’appellativo “Dio dei Manga”. È quindi nello spirito delle celebrazioni per questo importante anniversario che nell’ultimo anno gli editori italiani hanno iniziato a rinfoltire i loro cataloghi con manga precedentemente inediti di Tezuka, dando inizio a una riscoperta necessaria di un autore così fondamentale e rilegato finora a uno spazio fin troppo marginale nel mercato fumettistico italiano. Rizzoli Lizard è tra gli editori che quest’anno hanno deciso di puntare su Osamu Tezuka e ha deciso di farlo portando una delle opere dalle vicende editoriali più travagliate e dall’incredibile importanza storica. La Nuova Isola del Tesoro è infatti il primo story-manga di Osamu Tezuka, l’opera con cui ha esordito nelle librerie (dopo il successo delle sue strip per i giornali) e che ha dato il via a una rivoluzione nel mondo del manga i cui epigoni durano ancora oggi. Allo stesso tempo, La Nuova Isola del Tesoro è una delle ultime opere realizzate da Tezuka prima della sua morte prematura dovuta a un tumore allo stomaco.

Quella che nel 1947 fece il suo debutto sugli scaffali delle librerie giapponesi era un’opera mutilata di 60 delle 250 pagine realizzate dal suo autore, con tavole rimontate in modo arbitrario, plot tagliati fuori e disegni ritoccati nel tentativo di essere più comprensibili per i bambini dell’epoca. Della Nuova Isola del Tesoro originale rimaneva molto poco e per questo, nonostante negli anni abbia guadagnato la fama di essere la sua leggendaria opera di debutto, Tezuka non la sentì mai come “propria” e non si dimostrò mai disponibile per una ristampa. Finché, sul finire degli anni ‘70, l’editore Kodansha non lo convinse a realizzare un’edizione omnia di tutte le sue opere, Nuova Isola del Tesoro inclusa. Ma le tavole originali erano andate purtroppo perse e le poche copie sopravvissute dell’edizione originale erano penalizzate da una stampa di scarsa qualità, inutilizzabile per realizzarne una nuova edizione. L’unica soluzione agli occhi di Tezuka fu una sola: ridisegnare l’opera facendosi guidare dalla propria memoria per poter riportare in vita una versione il più fedele possibile all’originale ed è questa versione quella che vi ritroverete tra le mani una volta acquistato il volume targato Rizzoli Lizard.


Protagonista della storia è Pete, audace ragazzino in possesso di una vecchia mappa del tesoro, pronto a salpare con un anziano lupo di mare alla volta di un’isola deserta dove avrà a che fare con pirati, animali esotici e persino Tarzan. Più che una riduzione a fumetti del romanzo inglese di Robert Luis Stevenson a cui il titolo dell’opera allude, La Nuova Isola del Tesoro ne riprende solo alcuni elementi molto generici attorno cui Tezuka costruisce una storia dall’intreccio estremamente lineare e che rappresenta probabilmente l’aspetto dell’opera più penalizzato dagli anni che ha sulle spalle e dal target infantile a cui si rivolgeva. Trattasi quindi di una trama che offre ben pochi spunti, soprattutto comparandola alle opere immediatamente successive dell’autore come Lost World e Metropolis. Va comunque segnalato l’interessante twist nel finale che tramite un risvolto inaspettatamente realistico dona un sapore dolce-amaro alla conclusione e che Tezuka confessa nella postfazione di aver inserito proprio nel tentativo di dare una chiusura più moderna. È dal punto di vista grafico che invece l’opera si difende ancora molto bene con uno storytelling che tutt’oggi risulta immediato e divertente. Le tavole, caratterizzate da strip verticali di 3 o 4 vignette, mettono in mostra tutta la maestria maturata da Tezuka nella narrazione per immagini, oltre che alle forti influenze derivanti dall’animazione e dal cinema. La fluidità dell’azione e la regolarità delle vignette concorrono a creare la sensazione di star sfogliando lo storyboard per un film mai realizzato, mentre Tezuka si sbizzarrisce nella regia muovendo la “cinepresa immaginaria” in modo ardito e a volte impossibile per i mezzi dell’epoca. Il formato a strip conferisce inoltre un ritmo sostenuto alla storia, che non si ferma mai e concatena un evento dopo l’altro tenendo sempre alta l’attenzione.


In sintesi, La Nuova Isola del Tesoro non è propriamente un volume adatto ai neofiti dell’autore. Il lettore alla ricerca di un’opera per approcciarsi a Osamu Tezuka potrebbe rimanere scottato nel trovarsi in mano un fumetto che risente di tutti gli anni passati dalla sua nascita, nonostante il tentativo di svecchiamento operato dal Maestro Tezuka. Ben altro valore acquisisce quest’opera una volta inquadrata nella sua valenza storica come tappa fondamentale nella carriera del suo autore e del fumetto giapponese in generale. La Nuova Isola del Tesoro è il punto di partenza del Manga nella sua forma più conosciuta e in questa edizione è arricchita da una lunga postfazione di Osamu Tezuka realizzata appositamente e una raccolta di estratti dal diario che teneva negli anni della sua prima realizzazione (1946-1947). Una quarantina di pagine che rappresentano il vero tesoro del volume e che sono importanti documenti non solo su Osamu Tezuka, ma sulla cultura dell’epoca in cui viveva dato che all’interno del suo diario è possibile ritrovare riferimenti a film, spettacoli teatrali e mangaka di quegli anni con cui l’autore è entrato in contatto. Un volume senza dubbio di grande valore per appassionati e studiosi.

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